E dopo essere… avere

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Ho già parlato degli ausiliari ser e estar, adesso è venuto il momento di focalizzare l’attezione anche sui due verbi “avere“: tener e haber. Eggià ne hanno due anche per il possesso, agli spagnoli piace abbondare.
C’è però da dire una cosa, le differenze sono molto di meno e quindi più facile è l’apprendimento. Le sottigliezze semmai sono tutte del verbo haber.

Togliamoci di mezzo tener.
Si utilizza per esprimere possesso: Tengo un libro nuevo = Ho un nuovo libro.
Attenzione però, cambia di significato se seguito da que. Tener que infatti significa dovere. Tengo que salir ahora = Devo uscire adesso.

Haber: si usa invece come verbo ausiliare (anche di se stesso).
Me he comprato un vestido nuevo = Mi sono comprata un nuovo vestito.
Anche qui se facciamo seguire que al verbo haber diventa dovere, bisognare nell’esattezza, ma un dovere generale e viene utilizzata solo nella forma Hay que.
Hay que acabar con estos chismes = Bisogna smettere con questi pettegolezzi.

Sia tener que che hay que vogliono che il verbo successivo sia all’infinito.

I vari usi di haber continuano.
Una costruzione molto frequente è l’utilizzo impersonale: hay (al presente), hubo (passato) habrá (futuro). Il suo significato? C’è/Ci sono, C’era/C’erano e Ci sarà/Ci saranno. Hay alguien en la casa de María = C’è qualcuno in casa di María.

E terminiamo con haber de/que soportar come sinonimo di obbligo e habérsela con, equivalente di trattare o affrontare.

Tutto chiaro? Vi lascio con il presente indicativo dei due verbi.
Tener y Haber

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